Come si oppone un provvedimento incostituzionale di 1°grado?

Tutela avverso l'emissione di un provvedimento manifestamente lesivo dei diritti costituzionali

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  1. giosinoi
     
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    Sembra non vi siano vere difese, azionabili direttamente dalle vittime, avverso i provvedimenti che contengono lesioni dei diritti costituzionali delle persone, mantenuti e difesi dai magistrati emittenti che difendono i propri errori e quelli dei colleghi.
    Gradirei conoscere le forme procedurali e sostanziali, se ve ne sono, per ovviare a questa mia ignoranza (o lacuna normativa)
     
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  2. sturmer
     
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    CITAZIONE (giosinoi @ 26/8/2009, 11:50)
    Sembra non vi siano vere difese, azionabili direttamente dalle vittime, avverso i provvedimenti che contengono lesioni dei diritti costituzionali delle persone, mantenuti e difesi dai magistrati emittenti che difendono i propri errori e quelli dei colleghi.
    Gradirei conoscere le forme procedurali e sostanziali, se ve ne sono, per ovviare a questa mia ignoranza (o lacuna normativa)

    Sembra che tu abbia scritto un post piuttosto generico, dato che di strumenti ce ne sono, seppure non infiniti: come del resto nulla al mondo, universo compreso.
    Ovvio che se lamenti una negligenza professionale di un magistrato, la quale non è stata riconosciuta tale dal giudice di diverso distretto competente per materia eventualmente adìto, e che magari non comporta la lesione di un diritto tutelabile anche presso la Corte europea dei diritti dell'uomo, la ruota si ferma e non puoi più pretendere nulla.
    Mica si può ricorrere indefinitamente, altrimenti non si avrebbe mai alcuna posizione giuridica certa. E per fortuna in questi casi competenti sono sempre altri giudici, colleghi ma non direttamente interessati alla causa.

    Se scrivi il fatto concreto, magari ti si può dare una risposta. Anche perché il titolo che hai inserito lascia perplessi.
     
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  3. giosinoi
     
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    Grazie x l'intervento, e mi spiego meglio.
    La "negligenza", o come non saprei meglio definirla a meno di usare la parola "abuso", ovviamente va riconosciuta da altro giudice (collegio) avente giurisdizione e competenza a conoscere della lamentela, e che dovrebbe difendere il malcapitato dagli abusi dell'ordine costituito (come lavori preparatori alla stesura del cpp. e cp. post costituzione indicano - funzione garantista penale ma anche civile).
    In pratica, ed aspetto smentita dagli operatori del settore giuridico tutti, affinchè cane non mangi cane, tutto si risolve in una bruciatura dell'impugnazione del merito al punto da renderla cosa giudicata formale e sostanziale contenente una non pronuncia.
    Ed in successiva Cassazione, si sa, il merito non va riguardato.
    Sto parlando della oramai famosissima INAMMISSIBILITA', che copre ogni magagna impugnata, e vale come provvedimento di risposta alle richieste di giustizia (meritevoli ex-lege di risposta) perfettamente legittimo ma estremamente discrezionale, snaturata come è l'etimologia del termine "inammissibile" nei processi d'impugnazione.
    Qua ci entra la lesione dei principi Costituzionali, offesi dai provvedimenti non reietti dalle Corti e dal CSM che dovrebbe conoscere le schifezze legali che si combinano per iscritto, e pure firmate con garanzia d'impunità.
    Come si arriva a presentare tutto sto' minestrone di inutilità giuridiche scopiazzate dai magistrati al solo fine di molestare e danneggiare le persone ? Cioè alla Corte Costituzionale ?
    Per la Corte europea dei diritti dell'uomo, la stessa non può obbligare attuativamente l'italia (ed i magistrati colpevoli) all'ultimo scalino giuridico, cioè rimangiarsi l'abuso, ma solo riconoscere un risarcimento del danno e sanzionare l'italietta di proprietà dei giudici con una censura simile ad un richiamo del papà. Dopo 6 anni.
    Alla fine, l'organo sovranazionale Europeo è comunque sottoposto agli arbitri locali feudali, padroni esecutivamente di fregarsene altamente della sentenza!
    Si ritorna quindi alla Corte Costituzionale ......
     
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    Mi basterebbe 1/10 del QI di quest'uomo (Nikola Tesla)

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    Sì ma il problema è che alla Corte Costituzionale ci arrivi solo se la questione viene sollevata dal giudice de quo ed è rilevante per la soluzione della causa.

    Di fatto i provvedimenti come quelli sull'inammissibilità del giudizio di fatto sono inimpugnabili in via incidentale e quindi il privato cittadino non ha modo di tutelarsi. Anche perché è difficile ipotizzare che il Giudice a quo possa al contempo dichiarare inammissibile la causa e al contempo sollevare questione di legittimità costituzionale (stando al fatto che ci sono margini di discrezionalità tali da permettere al giudice di optare per l'ammissibilità, quindi una eventuale questione incidentale sul punto sarebbe intrinsecamente inammissibile a sua volta).

    Il nostro sistema costituzionale effettivamente soffre di un paradosso: l'accesso puramente incidentale impedisce, di fatto, la declaratoria di incostituzionalità di norme che non si prestano ad essere sollevabili davanti ad un giudice o non si prestano ad essere invocabili nel corso di un giudizio.

    Condivido le tue perplessità su molti punti della riforma del procedimento civile ed in particolare la parte riguardante la Cassazione. Nonostante questo non riuscirei ad essere tanto certo si possa trattare di vera e propria incostituzionalità della norma. Rimane il fatto che anche a me lascia molto perplesso (specie visto che a volte capita che è la Cassazione che salva capra e cavoli quando le corti di merito fanno enormi svarioni come è capitato in passato).
     
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  5. giosinoi
     
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    Bene, aspettiamo qualche altra opinione tecnica, se arriva.
    Ma il punto cui si arriva, sembra scontato, è che se un giudice (od un collegio) decidono di non rispettare la legge, ed all'interno di questa illegalità negare i diritti costituzionali (quindi anche e specialmente quelli civili della persona - per quelli penali forse il Riesame ... chissà), nessun cittadino è al riparo.
    E per questo è stato ottimo levare il giocattolo delle intercettazioni dalle mani di chi, se immorale, può perseguitare chiunque, promuovendo indagini su chicchessia estrapolando o contestualizzando qualsiasi cosa si possa ricavare o creare dai bit di uno stream audio (basta un pc e qualke programmino gratuito, io lo so fare)
    Non è previsto sfiduciare la magistratura ed avere uno strumento per difendersene, quindi ogni zitella che odia gli uomini, ogni lesbica che odia i maschi, ogni bigotto che impone visioni arcaiche obsolete o fasciste, ogni maschiotto addomesticato dalla moglie, insomma ogni lato umano delle migliaia che indebolisce l'onestà e la correttezza finisce coll'essere pagato dallo sventurato, cavia di turno.
    Siamo qui a chiederci forse non tanto sulla tecnica processuale, volutamente carente da una Costituente che non poteva immaginare tanto degrado, bensì sulla moralità di chi può eludere la legge a suo piacimento (CSM irroga solo sanzioni irrisorie disciplinari) e da cui ci si aspetta non lo faccia.
    Invito tutti a ridere nelle aule di udienza dell'austerità ed autorevolezza di tanti (non tutti) giudici che, oltre a non avere mai creato giurisprudenza scritta, non capiscono nemmeno la legge che stanno compilando tra le parti, rovinando le persone.
    Vivo quotidianamente questa realtà, ma sembra scandaloso dirla in pubblico, specie se la certificazione professionale giurata sulla bibbia di tali individui proviene solo dal superamento del solito concorso all'italiana, controllato dai soliti furbetti della casta parentale.
    Ma non è scandaloso che addirittura a fronte di elusioni e dinieghi di giustizia a gogò, le corti di appello non sappiano porsi professionalmente a revocare (e redarguire) provvedimenti ingiusti ed immorali, cioè con contenuti palesemente incostituzionali ?
    Forse perchè non sanno cosa scrivere, o forse perchè coprono gli errori della casta, dei loro amici di merende immuni?
    Figuriamoci se hai l'ardire di chiedere l'applicazione della legge scritta e mostri i codici : apriti cielo! Sei arrogante ed i tuoi scritti vanno opposti ad ogni costo per punizione.
    La riforma del procedimento civile ed in particolare la parte riguardante la Cassazione, è la bufalata di turno, quella del generale che non vuole vincere la guerra.
    Timidi tentativi di manipolazione della minestra degni dei "tecnici" che ci ritroviamo al governo, che rispecchiano la deriva autoritaria e lesiva del cittadino, nemmeno nell'antica Roma se ne sono visti di così incoerenti.
    Il popolo non ci crede piu': per le persone poco sofisticate, la giustizia più che essere capita ha bisogno di essere sentita, come l’intelligenza dell’ignorante in materia sa fare, ascoltando l’eco che i fatti da prima si portano dietro.
    Vorrei mutuare Vittorio Alfieri, nel suo “Della Tirannide”: «Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque (autorità), in cui chi è preposto alla esecuzione delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d’impunità.
    Resta aperto il punto: chi riporta nell'alveo della Costituzionalità i magistrati che se ne fregano della legge ?
     
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  6. giosinoi
     
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    Vorrei stimolare, mediante suggerimento, la possibile soluzione al mio stesso quesito:
    Non essendo previsto un vero strumento che riporti i magistrati nell'alveo della legalità qualora la loro casta abbia deciso di sposare una istanza sociale di parte (cioè non essendo più terzi rispetto ai cittadini. ma portatori di interesse personale, quindi non democratici e fuori funzione), cioè qualora si facciano promotori a loro piacere di rivoluzione sociale o di ribaltamento costituzionale pur dei principi che rimangono inattuabilmente scritti, è indispensabile proporre e votare leggi o emendamenti che precisino l'attuazione della legge cosa deve ottenere, cioè la prescrittività contenuta nelle norme senza margini discrezionali.
    Mi riferisco a norme complete, non a troppe attuali che contengono vuoti normativi ove si infilano le "discrezionalità" dei giudici, a norme complete scritte da tecnici e non da politici che aggiustano i fatti loro, a norme che impongono il raggiungimento di obiettivi e prevedono sanzioni e risarcimento per i responsabili che negano i diritti minandone la certezza, a norme che controllano il raggiungimento degli obiettivi con la necessaria prescrittività e non consigliere di un indirizzo abbandonato allo sviluppo giuridico della esaltata di turno, o da completare in udienza rovinando in tre (3) minuti chi paga una vita di tasse.
    Bisogna levargli il giocattolo dalle mani, sfiduciandoli dell'immeritato regalo strapotere a tutt'oggi abusato, e relegandoli al loro genetico ruolo costituzionale: tecnici del diritto e non predicatori dell'etica che gli conviene, impiegati statali da sottoporre alla legge eliminando le immunità ed impunità "ad castam", gente che deve applicare la legge senza metterci il proprio colore politico o immorale.
    Pur a malincuore, devo porre ad esempio lo scempio che hanno combinato con le intercettazioni: potevano indagare chiunque e l'hanno fatto, con uso ampiamente politico dello strumento giudiziario (però si sono nascosti dietro qualche successo contro la criminalità comune, giustificando così l'abnormità di tutte le altre usurpazioni di diritto), in condizione di eseguire "golpe" dolci eliminando gli avversari politici mediante indagini fasulle o troppo zelanti e tempestive, estrapolando frasi senza contestualizzazione, manipolando i bit delle registrazioni con programmini da pc, inventando teoremi da cui è impossibile difendersi tra agguati giudiziari, errori processuali, esborsi decennali e logiche contorte (per la cassazione che vuole coprire i colleghi, una logica inopportuna e poco apprezzabile tra altre migliori è comunque una logica immune da vizi logici e giuridici! - il CSM tace) ...
     
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5 replies since 26/8/2009, 10:50   148 views
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